i capitelli, invece, pur non essendo ognuno diverso dall'altro rifulgono nella fastosità piena del ricamo: arabescati con foglie o traforati, proprio della architettura siciliana del tempo.
Sagome in movimento.
Guardando una foto, specie se ritrae un soggetto di particolare bellezza architettonica o paesaggistica, capita che la presenza di persone (turisti, passanti) desti una sensazione d’ingombro o distolga l’osservazione dal vero soggetto della fotografia. Capita però anche che un’immagine totalmente priva di persone possa dare una sensazione di freddezza, di mancanza di vita. Enzo Belluardo ha trovato la soluzione: trasformare le persone ritratte nelle sue foto in sagome bianche, che delle persone mantengono la naturalezza, ma ne dissolvono l’identità. Attenzione però, perché questo non vuol dire cancellare la presenza umana dal paesaggio, semmai esaltarla, trasformando l’individualità casuale in presenza, la presenza di tutte le persone che certe scale hanno percorso, certe soglie hanno varcato, certi percorsi hanno calpestato. Un po’ come trasformare la materia umana in spiritualità e regalarla alle cose. Lisa Montù
ringrazio per l'attenzione.
Mitico Enzo ciao
grazie Alessandro per il commento, graditissimo, e per il voto. Ciao
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